A me piace bere senza che sia l’etichetta a condizionarmi e mi piace farlo condividendo l’esperienza con amici perché, oltre alla convivialità e al divertimento, insieme siamo in grado di focalizzarci sul vino con la mente priva da qualsiasi preconcetto. Troppo spesso infatti le persone tendono a scartare alcuni vini solo perché ritenuti, vai a sapere poi per quale bizzarra ragione, non all’altezza e questo è un errore madornale che personalmente non intendo commettere e da cui sto volentieri anche alla larga.

Lo scorso novembre, durante la due giorni piacentina dedicata al mercato dei vignaioli indipendenti, in giro tra i banchetti con aria spensierata, mi è venuta la brillante idea di mettermi in cerca di otto bottiglie che avrebbero dato qualche gatta da pelare a chi avrebbe partecipato alla degustazione alla cieca che avrei organizzato di lì a poco.
La scelta si presentava davvero ampia e ben articolata, viste le 420 aziende presenti al quartiere fieristico e non nego di aver avuto una certa difficoltà nello scegliere i magnifici otto da far scendere in campo, ma al 94′ nella nebbia piacentina, quando ormai la partita si stava avviando verso una sconfitta ineluttabile e sconfortante, un uno-due micidiale ha fatto esultare tutto lo stadio.

 

 
-Mustilli Piedirosso “Artus” 2015
Sannio-Sant’Agata dei Goti Doc
100% piedirosso
Vigneto Pozzillo
Dal color porpora possiamo già inquadrare la sua giovane età. Profuma di visciole, di violette, di pepe e di lavanda. Bocca leggiadra con ottima freschezza a corredo, vino da merenda.

 

-Abraham “Upupa Rot” 2013
Igt Dolomiti
95% Schiava 5% Pinot Nero
Località Rosslauf, tra Appiano e Caldaro
Un naso maturo di frutti di bosco, iris, arancia e affumicatura sul finale. Si destreggia con disinvoltura, avvolgente e succoso, eleganza e profondità. Piccolo grande vino!

 

-Francesca Castaldi Fara doc 2011
70% nebbiolo 30% vespolina
Vigneto di 0,4 ha Val Ceresole
Che buono! Tanta menta, tanti lamponi, pietra bianca, anice e sottobosco. Calore che delinea l’entrata, ma controbilanciato da freschezza notevole. Il tannino è grezzo, il riposo potrà solo smussarlo.

 

-Le Cinciole riserva “Aluigi” 2012
Chianti Classico docg
100% Sangiovese
Vigneto Vigna di Sotto
Cangiante già dal colore, ciliegie, more, pepe bianco, tè, erbette aromatiche; piccante, salino,
ferroso, pur ancora con qualche spigolo da smussare, si fa notare per una maggiore eleganza ed un ampiezza a tutto tondo, questa è la conca d’oro che mi piace!

 

-‘A Vita Ciró doc 2013
100% Gaglioppo
Il colore del gaglioppo è chiaramente definibile “ruggine”, ma questo ha perso di brillantezza. Uno spunto acetico non invoglia, chinotto e cuoio, anche se la bocca si incolla stile attack da quanti tannini ci sono, risultando poco mobile; riassaggiato 24 ore dopo, naso quasi evanescente e bocca che non si schioda dalla miriade di tannini, oltretutto secchi. Ho ricordi migliori di questo vino, sicuramente bottiglia sfortunata! Peccato.

 

 
-Sergio Arcuri Ciró doc “Aris” 2014
100% Gaglioppo
È grafite nel primo periodo, con un tannino che asciugherebbe l’oceano atlantico. Si distende durante la serata, sia al naso che in bocca, dove si fa di un’incredibile finezza, liquirizia e rosa, ciliegia nera e sottobosco secco, anche tabacco secco. Il tannino sempre marcato ma più “spianato”, entra di acidità, arriva il succo e poi torna perentorio ad asciugare il tannino; notevole la lunghezza. Strepitoso!

 

 
-Eno-Trio Pinot Nero 2014
Igt terre siciliane
100% Pinot Nero
1000 mt SLM
Versante Nord Etna comune di Maletto
Purtroppo il tappo ha avuto la meglio.

 

 
-La Palazzina Bramaterra doc riserva 2008
Nebbiolo 70% Croatina 15% Vespolina 10% Uva Rara 5%
Vigneto comune di Roasio, frazione Camino
Estensione 2,4 ha
Carattere scontroso e animalesco, non disdicendo una deriva ferrosa, ma anche più “leggero” con legno di sandalo e pout pourry. Il vino si mostra chiaramente più rustico che elegante, uno tsunami  di tannini ci inonda il palato, però grazie ad un allungo minerale/sapido riesce ad uscire molto bene sul finale.

 

 

-Cantina Altarocca Merlot Umbria IGT “Rosso d’Altarocca” 2011
Merlot 100%
I tratti erbaceo/prugnone, per altro poco fini, mi orientano sull’intruso da me scelto. Vino che ogni anno mi trovo nella cesta natalizia, ho voluto accostarlo di proposito di fianco a prodotti che seguono altra concezione di agricoltura. Molle, manca di carattere, vino senz’anima. Dopo 1 ora nel bicchiere, quei pochi riconoscimenti olfattivi, spariscono ed il vino si spoglia completamente della sua veste. Nein.

 

Vini Federazione Italiana Vignaioli Indipindenti