Come spiegato nel corso della scorsa settimana, questa vuole essere una piccola rubrica di quei vini naturali prodotti con consapevolezza, e conoscenza.
Pochissimi sono i vini che si vedono sulle nostre tavole provenienti da questa meravigliosa area dei Pirenei Atlantici.
Jurançon è un sobborgo della città di Pau -nella regione della Nuova Aquitania- e da il nome alla denominazione che da più di 40 anni produce anche la versione ‘sec’, un po’ coperta dai vini dolci forse più conosciuti, soprattutto da uve Petit Manseng.
Maxime e Lucie Salharang, marito e moglie, ripiantano tre ettari di vigneto nel 2011, su un terreno precedentemente appartenuto al nonno di Maxime: Petit Manseng, Gros Manseng, Camaralet, le uve.
Quest’ultimo, dopo una laurea in enologia a Bordeaux e vari lavoretti qua e là, torna nella sua terra natìa.
Un sottosuolo unico nella denominazione, attraversato da una vena del triassico, con argilla e ciottoli rotolati dove poggiano le piante. L’esposizione dei vigneti a est permette di non surmature troppo le uve, raggiungendo sempre gradazioni alcoliche contenute. Una squadra di pecore che da Ottobre a Marzo sfalciano naturalmente la vigna.
Un vino che piomba sulla mia tavola proprio come il suo nome: una Meteora. La scia che si porta dietro è di sasso, d’agrume e di erba fresca, si divincola tra spigoli acidi che ancora devono assestarsi, lievemente scoperti. La sua partita è giocata sul nervo, sulla tensione e sull’allungo. Un filo nascosto il frutto assieme alla parte più piccante e speziata, che si scorgono, ma devono ancora emergere, imbrigliati.
Nonostante ciò, questi sono i vini che ti invogliano a tornare sul bicchiere, perché la loro salinità (ma salinità per davvero!!) è un rimbombo nel palato dando un senso di cristallinità e di purezza.
Sembra esile nello sviluppo ma ti frega a tavola, tenendo testa a dei crostini con fegatini di pollo, ma soprattutto ad un formaggio erborinato, molto difficile da controbattere.
Questo il primo dei due vini secchi prodotti da questa giovane cantina, da annotare nel taccuino, anche se vedo che le bottiglie già scarseggiano.
Clos Larrouyat
Jurançon Sec “Météore” 2019
70% petit manseng , 30% gros manseng
I vini vanno bevuti, non vanno guardati come trofei.
Se ne deve discutere su impressioni personali non su impressioni di altre persone. Ci si basa sempre più spesso sul sentito dire, perché io quel vino lo devo aspettare quattro anni, cinque mesi e tre giorni.
Che la settimana abbia inizio.