Nella produzione vitivinicola è la natura che stabilisce le regole del gioco.
L’uomo può solo interpretare ogni annata, provando a non subirne le conseguenze, affrontandola in maniera tale da ridurre al minimo errori che potrebbero compromettere irreversibilmente il risultato finale.
Chi ha capacità di interpretare il gioco con la maestria dei grandi lo si nota proprio nelle annate minori ed è lì che “la differenza salta agli occhi”, come cantava De Gregori in una celebre canzone di qualche anno fa.
Sono abituato a non tirarmi indietro negli assaggi anche delle cosiddette annate minori e ormai è radicata in me la prassi di appuntarmi quei produttori che reputo abbiano realizzato vini interessanti.
Ho letto sul network del mondo del vino, discussioni accesissime sull’annata 2014 in Borgogna, tra chi si spertica nel ritenerla grande, chi al contrario batte in ritirata definendola più piccola, chi, giustamente, pone l’accento sulle molteplici sfaccettature che solo un territorio come la Borgogna può regalare.
Ritengo sia particolarmente stupido soffermarsi genericamente sul risultato di un’annata dicendo che ha piovuto da Aprile ad Agosto e di conseguenza la maturazione fenolica non è andata a compimento.
Le regole del gioco, di cui parlavo in apertura, sono varie e variabili, ma l’interpretazione umana fa da discriminante: epoca di vendemmia, gestione della vigna durante l’anno, elevage di un vino…
PODERE LE BONCIE “LE TRAME” 2014
Con i vini di Giovanna Morganti è questione di empatia. Vitigno e territorio offuscati per la prima mezz’ora, riduzioni “amiche”. L’assaggio in questi casi è la prova del nove. E come direbbe Guido Meda: LE TRAME C’È! Tutto quello che di graffiante può regalare un sangiovese, non certo sull’eleganza, ma su quella rusticità, quella virilità e quella forza interiore che solo pochi hanno.
GIROLAMO RUSSO “FEUDO DI MEZZO” 2014
Versante nord della “muntagna”, un solo ettaro vitato nelle vicinanze di Passopisciaro, comune di Castiglione di Sicilia. Ricorda le granite alla menta ed il mare della vicina Catania, gli arbusti mediterranei e la liquirizia dolce. Mano “gentile” quella di Girolamo Russo, mezzo giro in bocca e veniamo rinfrescati e insaporiti dalla vivace materia di questo splendido nerello, polposo e ampio. Perde un punto sulla qualità del tannino, non perfettamente maturo. Molto borg…..
FILIPPI “MONTESERONI” 2014 e “VIGNE DELLA BRA” 2014
Filippi è proprio bravo.
Tirare fuori due vini bianchi così polposi, soprattutto sul Vigne della Brà, in un’annata così difficile è segno di visione e capacità interpretativa. Poco da aggiungere.